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Miss Italia Settant’ anni tra scandali e candore così è cambiato il sogno delle bellezze

12/09/2009
R2 LA STORIA
Un libro racconta la storia del costume attraverso il concorso Prese il via nel 1939 e oggi festeggia con la nuova edizione

Pubblichiamo parte dell’ introduzione di Edmondo Berselli a "Miss Italia 1939-2009: storia, protagoniste, vincitrici", Mondadori, pagg. 304, euro 35, che sarà presentato oggi a Salsomaggiore Prima della televisione viene la mamma. E la famiglia. Madri, padri, genitori, nonne. E si capisce: già nel 1952 lo slogan della manifestazione risuona "Mangano – Bosè – Pampanini – Lollobrigida – Rosi – Bonfatti: erano delle sconosciute prima che il concorso le rendesse famose… potreste diventare anche voi… Miss Italia". Si percepisce davvero il crearsi di un successo e di una partecipazione di massa. Lontanissimi i tempi in cui Lucia Bosè, iscritta a sua insaputa dagli amici, si presenta infine con la guancia segnata da un ceffone della madre, che pure decide di accompagnarla alla rassegna di bellezza. Ci vorranno pochi anni prima che le mamme diventino le manager, e le "press agent", come si diceva allora, delle figlie (…). Nel 1959 si scopre che una concorrente, Lidia Frera, è sposata da quattro anni e ha una bambina. E lo si individua con una precisione alla Sherlock Holmes perché sull’ anulare ha una piccola striscia bianca che risalta nell’ abbronzatura. Espulsa immediatamente. L’ anno dopo le mamme imperversano. Una ritira la figlia dal concorso, perché deve sfilare in un abito da sera che non possiedono e non possono permettersi, e l’ orgoglio famigliare viene prima di tutto. La madre di Nuccia Carmagnola, invece, è tentata di ritirare la figlia, perché non vuole che sfili in costumee nemmeno che il padre venga a scoprire che non sono andate a Salsomaggiore a passare le acque, bensì a partecipare a "quel" concorso. La giuria inventerà per la figlia la fascia di "Miss Candore"(…). Qualche volta i genitori sono fasulli: nel 1961 Franca Cattaneo si presenta a Salsomaggiore con due genitori di comodo, in realtà l’ insegnante di ginnastica e sua moglie. Quando la vera madre vede la foto della figlia con i due genitori nuovi di zecca, minaccia di azioni legali i falsi parenti e l’ organizzazione poiché, a distanza di due giorni, non era ancora tornataa casa (…). Nel 1962 si presenta Gianna Vettori, 23 anni, sposata con tre figli. Non potrà aspirare al titolo principale ma la più grande dei suoi bambini, Bianca Maria, verrà eletta Baby Rimini (…). Anno di grazia 1968: la neoeletta, la calabrese Chiappalone, sparisce per un intero pomeriggio. Si pensa sia stata rapita dal fidanzato geloso, è stato invece un cugino, focosissimo ammiratore. La Chiappalone, tra l’ altro, passa alla storia, o perlomeno alle cronache, per aver detto di no a Fellini e Visconti, preferendo la famiglia e lo studio al cinema. Passa qualche anno e dopo l’ ennesimo caso di topless di una miss, e le numerose richieste di molte mamme, incollerite come Erinni, di toglierle la fascia, Mino Guerrini sull’ Unione Sarda trova le definizioni più azzeccate per le madri in guerra: "Mater Dolorosa, Mater Ferox, Mater Bona, Mater Sospirosa, Mater Vociferans…". Successivamente tentano di candidarsi madre e figlia (la mamma si ritira). Alla fine le convenzioni cedono e le regole si adattano alla realtà: a metà degli anni Novanta arriva il via libera alle miss sposate e con figli, e la manifestazione qualche volta diventa una nursery. Bellezza dimessae cultura di massa. Ma allora, bella o intelligente? Vistosa o dimessa? "La fanciulla che si vorrebbe dare in moglie al proprio figlio o un tipo che si vorrebbe per amante?"(…). A mano a mano che il maggiore beauty contest italiano, come lo definì Natalia Aspesi, diventava effettivamente un riflesso dell’ evoluzione culturale del paese, la semplice bellezza dei vent’ anni, ossia la "bellezza dell’ asino", non bastava più. Anche in un concorso come Miss Italia si sentiva l’ esigenza di valorizzare la personalità,a suo modo la cultura (…). L’ eterno dilemma fra bellezza e intelligenza, fra estetica e cultura, riemergeva periodicamente, senza tuttavia mai essere risolto. Ecco allora a metà degli anni Ottanta i sondaggi sulle preferenze letterarie: Fallaci, Morante, Calvino, Freud, Shakespeare, Cartesio, Pirandello, Flaubert, Dostoevskij, Pavese e Dickens vengono indicati come autori preferiti delle miss. Le quali a proposito del rock e del pop sono incerte fra i Duran Duran e gli Spandau Ballet, con una leggera preferenza per questi ultimi, forse perché hanno un nome più esotico (…). Per alcuni osservatori l’ anno dello stacco è il 2008. Finalmente la cultura, l’ università, la laurea. In realtà la vincitrice, Miriam Leone, è soltanto laureanda. E come si può immaginare il dilemma fra bellezza e intelligenza non si scioglierà mai.

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