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CESARE GARANTISCE VIRILITA’

29.06.1998
SPORT
CARO MONDIALE

Le rivelazioni sulle abitudini del polimorfo Beckham le ha fatte la detentrice ufficiale delle mutande, cioè la Spice Girl Victoria. Secondo la fidanzata, queste eccentricità del centrocampista inglese gli servirebbero «per entrare in contatto con il suo lato femminile». L’augurio è che non siano praticate durante le partite. Infatti durante il gioco è dubbio che il lato femminile di Beckham e gli orli di pizzo sarebbero veramente apprezzati: qualche arbitro un po’ prude potrebbe anzi considerarli un mezzo sleale per distrarre o suggestionare il marcatore avversario. Quanto agli azzurri, non ci sono indizi di femminilità trasgressiva. Certo, Brera diceva che storicamente l’Italia è sempre stata una squadra «femmina», languidamente attestata in difesa, mollemente invitante il maschio avversario: e pronta a colpirlo di rimessa con l’astuzia crudele di una Borgia (o magari a strangolarlo proprio con gli elastici delle mutande, secondo lo stile Spice). Detto questo, fra i nostri non sembrano esserci atleti così eclettici o «universali» da suscitare i sospetti di Daniela Fini, risolutamente contraria agli omossessuali nel calcio così come il coniuge Gianfranco è contrario ai gay nelle scuole, e altrettanto risolutamente avversa, ci si immagina, all’idea di prestare le mutande al marito. La virilità delle sopracciglia di Bergomi, del mento di Vieri, delle bestemmione (vere o annacquate) di Cesarone è una testimonianza sicura che la squadra è maschia e le mutande sono d’ordinanza.

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