gli articoli L'Espresso/

Bjorn Larsson

11.08.2005

D La vita di Inga Andersonn, ricercatrice di criminologia, nasconde un segreto. Da una parte braccati da Echelon, l’orecchio che ascolta le nostre conversazioni ovunque, dall’altra sedotti da Scientology, la setta americana che promette di farci evolvere verso la felicità. Bjorn Larsonn (che il pubblico italiano ha amato per "La vera storia del pirata Long John Silver") ne "Il segreto di Inga" (Iperborea) al gusto per il thriller unisce profondità esistenziale. Chi sono i suoi personaggi? E come si arriva alla verità? R I miei sono personaggi senza radici, non hanno un’identità fissa, famiglia, nazionalità. Per quel che riguarda la verità ci si può arrivare con l’immaginazione e con la scienza. Ma lo scrittore non può fare concorrenza al giornalista. D Nel suo romanzo lei cita Echelon. Ma anche le sette. Cosa hanno in comune? R Il fatto che non si sappia bene chi le controlla. Dietro c’è sempre un segreto. E questo segreto è fondamentale per la loro sopravvivenza. Peccato che limiti la nostra libertà. L’alternativa è la trasparenza, la fiducia. Ma non è possibile nel caso del potere. Che deve mantenere un nocciolo duro di struttura segreta per poter difendersi. Antonella Fiori

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