gli articoli La Repubblica/

BARBAROSSA DEMOCRISTIANO

05/10/2009
R2
LUNEDÌ

Dopo la presentazione al Castello Sforzesco di Milano si può arrischiare il giudizio per cui il Barbarossa di Renzo Martinelli, che doveva fondare l’ epica della Lega, non è piaciuto granché. Erano anni che se ne parlava, che Umberto Bossi lo aspettava, che Silvio Berlusconi si impegnava perché questo film venisse completato, e adesso, trac, eccolo qui, una ciofeca. Adesso aspettiamo il verdetto del pubblico, anche se non siamo ottimisti: Alberto da Giussano e Barbarossa, roba da scuola media, abbiamo già dato. Ma il sospetto più grave non è sul film. È molto più radicale: se erano anni che si aspettava questa opera colossale,e poi arriva una delusione, non sarà che questo rappresenta una metafora dell’ avventura della Lega? Tanto chiasso, il federalismo, il secessionismo, i popoli pronti a scendere dalle valli,e poi alla fine che cosa rimarrà? Barbarossa, l’ imperatore che sparse il sale sulle rovine di Milano. Cattivi presagi per Bossi, Maroni, Formigoni, la Moratti. E non dimentichiamo che lo scudo crociato, il simbolo dei comuni lombardi nella battaglia del 1176 contro l’ imperatore, fu poi assunto dalla Democrazia cristiana. Tanta fatica per tornare alla Dc. Bah.

Facebook Twitter Google Email Email