“Confesso che oggi non vedo altri in grado di “provocarmi” allo stesso modo. Con la stessa efficacia. E lungimiranza. Anche per questo, ma non solo per questo, sento la mancanza di Eddy. E penso di non essere il solo. Per questo continuo ad attingere ai suoi testi, ai suoi contesti. Al suo linguaggio. Perché mi offrono
suggerimenti e spiegazioni. Le parole di Eddy: servono a spiegare e a rammentare. E, dunque, a farlo sentire ancora tra noi. Per citare di nuovo Berselli: solo quel che si ricorda conta. Per questo, sei anni
dopo, siamo in molti a ricordarlo.”
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