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QUANTO VENDE LA POLITICA

21/11/2009
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R2 CULTURA

Ieri su queste pagine Filippo Ceccarelli ha raccontato l’ inatteso exploit di Gianfranco Fini, che in libreria sta superando Bruno Vespa. Il futuro della libertà batte per il momento Donne di cuori, e già questo è vicino al paradosso: l’ ospite del salotto, o della terza camera politica, si permette di sorpassare nelle classifiche il padrone di casa. La novità è grande, la sorpresa notevole, le invidie probabili. Chissà come reagiranno infatti al successo di Fini gli altri politici che hanno spedito sui banchi delle librerie le loro opere, da Rosy Bindi a Walter Veltroni fino a Dario Franceschini. Certo, i generi sono diversi, e vanno dall’ intervista al romanzo, ma nel caso del presidente della Camera era un sacco di tempo che un libro totus politicus non finiva in testa alle vendite. La qual cosa consola. Non può esserci soltanto Dan Brown, che pure si vende soprattutto con lo sconto nei supermercati. È tornata la politica? Per il momento si può dire che la sigla del Pdl, «Popolo della libertà», può oscillare verso il «Partito del libro». E immaginare schiere di pidiellini che agitano il libro di Fini non può che fare bene alla dialettica dentro l’ ideologia dei berluscones.

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