Se un pomeriggio qualsiasi si comincia a guardare "Estate sul 2", naturalmente su Raidue, non ci si stacca più. Ipnotizzati. Perché il programma condotto da una Maria Teresa Ruta rigenerata (abbassata la testa, smerigliate le valvole) è, punto 1, un provino continuo della prossima edizione e di quelle successive dell’"Isola dei famosi". Infatti, presenta, punto 2, una fila di svip, svippati e svippate, di cui non è certa la professione, se non quella di fare gli ospiti in programmi come "Estate sul 2". Ammettiamo che uno si svegli una mattina e pensi: ma Lory Del Santo, dove sarà finita? E Jo Squillo, quella che oltre le gambe c’è di più, che cosa starà facendo? Bene, "Estate sul 2" colma la lacuna, soddisfa la curiosità, offre l’ultima notizia e l’ultimo look (perlomeno l’ultimo look che svippati e svippate si possono permettere). Ma non basta. Punto 3: nel programma c’è anche la zona grandi recuperi. Visto un bellissimo esemplare di Alessandro Meluzzi, ex Forza Italia, ex straccione di Valmy con Cossiga, tornato alla sua professione di psicologo, anche se irresistibilmente attratto dalla tv, come accade a tutti gli psicologi, specialmente quelli che sanno scrutare la profondità, gli abissi, insomma l’insondabile superficialità della personalità contemporanea per descriverla radiosamente a Costanzo, a Vespa, o almeno alla Ruta. Punto 5: non manca un cuoco, nel programma, e non manca nemmeno la partecipazione di Barbara Alberti e di Marina Ripa di Meana. A proposito di marina e marinai, avvistata anche una eccezionale apparizione di Marina Occhiena, la fatalona ex Ricchi e Poveri. Al sesto punto, si segnalano i grandi dibattiti di "Estate sul 2": ti piacerebbe rinascere dell’altro sesso? La sposi se ha un figlio? Funzionano le minacce con i figli, tipo se non studi niente vacanze? Sono temi e dilemmi che inducono agli istinti più malvagi tutti noi. Sicché dopo due o tre puntate arriva alla coscienza, come direbbe lo psicologo, il tema fondamentale, esprimibile così: cari ospiti, cari famosi, care lori, marine, alessandri, teneteli cari, i vostri gettoncini di presenza, aprite libretti di risparmio, fate dei Bot, accendete una pensione integrativa. Non venitevi poi a lamentare: al momento buono, punto finale, il contributo previsto dalla legge Bacchelli non ve lo diamo, no e poi no, neanche se c’è l’interessamento del presidente del Consiglio (come è avvenuto nel caso di Joe Sentieri, forse per affinità canora e salterina).
05.08.2004