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David il genio

10.09.2009

Abbiamo parlato diverse volte dello show di David Letterman, abbandonato dalla Rai e ripescato ora da Sky Uno. Quindi rischiamo di ripeterci. Ma dopo l’esibizione di Paul McCartney, "inventata" da Letterman alla sua maniera, c’era da restare davvero ammirati. E quindi eccoci qua, di nuovo, alle prese con l’eterno Letterman. Il "Late Show" va in onda dallo studio che fu di Ed Sullivan, dove più di quarant’anni fa i Beatles esordirono in America. Letterman non si è accontentato di ospitare McCartney, ma lo ha indotto gentilmente a esibirsi con la sua band dalla terrazza dello studio. Nella strada sotto si erano radunate nel frattempo centinaia di persone, come era avvenuto in una delle ultime storiche performance londinesi dei Beatles. Ecco quindi il genio di Letterman. Si prende un protagonista e lo si consegna al pubblico, per vedere l’effetto che fa. Paul McCartney non è un talento della comunicazione, e si è limitato a cantare due canzoni. Una era "Get Back", un celeberrimo rocchettino dei Beatles; l’altra una mediocre canzone della sua successiva carriera, lunga e spesso trascurabile. Ma il punto è la costruzione dello spettacolo, quella combinazione di improvvisazione finta e di preparazione vera in cui Letterman è un maestro. Tale quindi da far perdonare un certo appannamento, di recente, nelle battute, una qualche ripetitività nell’umorismo della "Top Ten List". Più invecchia e più Letterman diventa situazionista. Forse non c’è un altro show televisivo al mondo in cui avviene ciò che avviene al Late Show. Lo si può guardare anche per caso, senza impegno, se capita: sapendo che comunque qualcosa succederà.

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