"Era un eclettico, sapeva scrivere e parlare di tutto, spaziava in molti campi. Scriveva da Dio, aveva una capacità di scrittura mostruosa, mai banale. Era molto profetico, perché i suoi libri sono sempre attuali. Da aggiungere la dimensione umana. Era un finto burbero." dice Andrea Scanzi, intervistato da Michele Fuoco.

"Confesso che oggi non vedo altri in grado di "provocarmi" allo stesso modo. Con la stessa efficacia. E lungimiranza. Anche per questo, ma non solo per questo, sento la mancanza di Eddy. E penso di non essere il solo. Per questo continuo ad attingere ai suoi testi, ai suoi contesti. Al suo linguaggio. Perché mi offrono suggerimenti e spiegazioni. Le parole di Eddy: servono a spiegare e a rammentare. E, dunque, a farlo sentire ancora tra noi. Per citare di nuovo Berselli: solo quel che si ricorda conta. Per questo, sei anni dopo, siamo in molti a ricordarlo."

In occasione dello show-reunion su RaiUno in onda venerdì 11 marzo, il critico televisivo del Corriere scrive un pezzo citando, inevitabilmente, Edmondo.

In un pezzo sulle disuguaglianze economiche nel mondo contemporaneo l'autore cita, tra gli altri, gli slogan di Sanders, il pensiero di Stiglitz e "L'Economia Giusta" di Berselli, di cui si discute domani a Pavullo (da non perdere: qui il link all'evento).

Gian Antonio Stella ricorda "L'Economia Giusta" di Berselli nel suo pezzo sulla crisi della Banca Popolare di Vicenza.

L'Emilia si compra un po' di Germania industriale, scrive Mania. Nell'ultimo anno sono più di cinque le acquisizioni di rilievo. Sono i nuovi capitalisti emiliani, perfettamente descritti da Berselli nel suo "Quel gran pezzo dell'Emilia".

Antonio Capitano, giornalista de "Il Fatto", ha dedicato il suo ultimo lavoro "Da Rischiatutto ad Affari Tuoi, le "due Italie" tra ricordi, impegno e vincere facile" (ed. QANAT) a Edmondo. Il lavoro, di cui vi proponiamo la prefazione, è un'analisi delle strutture politiche e sociali del nostro paese, che viaggiano - come sappiamo - a due velocità: da una parte chi ci prova per davvero, dall'altra chi prende le scorciatoie. Il libro si apre con una citazione berselliana: "Può vivere bene può lavorare bene con dignità un Paese spaccato a metà, in cui le due parti si guardano con una diffidenza che spesso diventa sospetto, e talvolta rancore?". Il saggio di Capitano diventa un appello, accorato e appassionato, a non mollare, a migliorarsi, a diventare una sola Italia. Quella giusta.

Gabriele Romagnoli, nel suo ultimo libro per quelli di Feltrinelli, cita un pezzo che Edmondo scrisse sulla memoria per "Il più mancino dei tiri" che vi proponiamo in allegato, e - di fatto - utilizza il pensiero berselliano come bussola per il suo racconto di una rinascita, di un nuovo risveglio, di un uomo nella su acontemporaneità: in cui "la leggerezza di sapersi slegato dalla dipendenza tutta occidentale della “pesantezza” del corpo - si legge nella quarta di copertina - e da ciò che a essa si accompagna, diventa un’ipotesi di salvezza."

Il giornalista interpreta in ottica strategica lo scontro che si sta consumando - e ancora si consumerà nei mesi a venire - tra le forze del "Partito della Nazione" (autodefinitosi il PD)  e il "Legaforzismo", umore e oggetto politico più a destra del "Forzaleghismo" di berselliana memoria.

Disegnando i panorami possibili delle prossime politiche, il giorno dopo la manifestazione che ha visto Lega e Forza Italia assieme in piazza a Bologna, Diamanti gioca sul principio del "forza-leghismo" berselliano e sul suo aggiornamento, il "lega-forzismo"

Nel pezzo in cui presenta il suo ultimo libro per Rizzoli, "Un Paese nel fango - frane, alluvioni, altri disastri annunciati; i fatti, i colpevoli, i rimedi", D'Angelis cita la definizione di "Paese impreciso" coniata da Edmondo.

Nello spiegare l'intervista di Fabio Fazio a Pietro Ingrao a "Che tempo che fa", il giornalista cita Edmondo in un suo pezzo per l'Espresso.