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25.04.1996
AGENDA
FILOSOFIA CHE COS' E' IL LIBERALISMO

La fama di Ronald Dworkin comincia con un saggio, I diritti presi sul serio, pubblicato nel 1977 e apparso in Italia nel 1982, che portò la comunità intellettuale ad accostare il suo nome ai grandi analisti americani: John Rawls e Robert Nozick, che durante gli anni 80 rinnovarono il dibattito sul liberalismo. La posizione di Dworkin si caratterizzava per una rigorosa contestazione della possibilità di affiancare a un sistema di diritti primari una costellazione variabile di diritti secondari. Ciò significava che dato un sistema di principi generali, essi non potevano essere contraddetti dall’ applicazione di criteri dettati dalla convenienza o anche dalla volontà di temperare alcuni conflitti (sociali, etnici, culturali): non si deve correggere, argomentava Dworkin, la diseguaglianza con un’ingiustizia, qualcosa che altera la sfera dei diritti universali. Il saggio di Dworkin pubblicato ora insieme al contributo di Sebastiano Maffettone appare come lo sforzo per ridefinire il liberalismo come filosofia "mobile", capace di porre in continuità etica personale e "vita buona", senza restare imbrigliata nelle pastoie del giusto contrapposto al bene. Dworkin confuta la "strategia della discontinuità", che separa rigidamente l’etica individuale dalla concezione del bene pubblico. Il suo modello di liberalismo, filosofico ancor prima che politico, è fondato non sul risultato finale ma su una successione di prove, che costituiscono "il nervo emozionale del liberalismo" e consentono di connettere libertà, eguaglianza e comunità, reincorporando l’etica come dimensione essenziale. Il contributo di Maffettone è invece concentrato sui fondamenti filosofici del liberalismo: prende le mosse dal confronto fra il concetto unitario di libertà e le numerose varianti dell’idea liberale. All’ inizio del saggio vengono elencate, in modo lievemente provocatorio, quindici concezioni del liberalismo, tutte legittime e razionali. Come ritrovare un criterio che ne salvi l’unità concettuale? La risposta teorica di Maffettone aggiunge alla soluzione di Dworkin (la continuità fra etica e politica) un terzo livello, una "metafisica della società secolarizzata", vale a dire un presupposto prepolitico che vede nel liberalismo un patrimonio condiviso che consenta di prendere sul serio le differenziate visioni del mondo ormai intrinseche nella modernità e non riducibili all’ alternativa tra vero e falso. I FONDAMENTI DEL LIBERALISMO di Ronald Dworkin e Sebastiano Maffettone. Laterza, 260 pagine

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