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L’ AMBIENTALISTA RILUTTANTE

20/02/2010

HA ADERITO anche il comune di Napoli. Vuol dire che anche il Sud dice sì alla campagna antismog lanciata da Sergio Chiamparino e Letizia Moratti, campagna che finora ha raccolto il consenso di ottanta comuni della Pianura padana. Dunque, ci sarà il blocco del traffico per tutta la giornata di domenica 28 febbraio. Bene, a questo punto facciamo un modesto esperimento. Proviamo a chiedere a un automobilista qualsiasi qual è il suo giudizio sull’ iniziativa dei due sindaci e dei loro ottanta seguaci. Avremo una risposta soltanto: non serve a niente. Verranno addotte le ragioni scientificamente più interessanti, ed ecologicamente più originali. Accompagnate da un diluvio di Euro 2 e Euro 3. Verranno esibite vetture pluridecennali con il motore convertito a metano: inquinano più o meno di quelle a benzina? Mostrerete la mappa della Valpadana, con la pianura coperta da una coltre di smog; vi risponderanno qualsiasi cosa: che tutto dipende dagli scarichi dei camioncini diesel, dal riscaldamento nei caseggiati che hanno caldaie obsolete e altamente inquinanti. Tutto, ma proprio tutto, fuorché la normale, quotidiana, banale routine automobilistica. Già: l’ automobilista vero rifiuta di essere colpevolizzato. Non dipende da lui l’ aria irrespirabile e l’ assillo delle polveri sottili. Quando appare sul teleschermo il governatore della regione Lombardia, Roberto Formigoni, che annuncia trionfali risultati sul controllo della pulizia atmosferica («in Europa, terzi qui, quinti là») risponde con uno sbrigativo "chi se ne frega", e non rinuncia a pensare che ancora una volta il governo non aumenta le tasse, ma qualcuno aumenta il carico sull’ auto, vuoi con l’ ecopass a Milano, ora con la proposta di Chiamparino di incrementare «lievemente» i pedaggi sulle autostrade e le tangenziali. Curiosa però questa faccenda, con lo Stato che quando vuole, e quando può, e se il ministro Scajola non litiga con la Fiat per la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, concede sostanziosi incentivi alla rottamazione per tenere alta la domanda, e dall’ altro lato si riprende tutto quanto con le tasse sulla benzina e tutti gli altri ammennicoli tributari che gravano sulla macchina. Dare con una mano e prendere con l’ altra. Ma ciò che colpisce di più, in questo festival antismog,è il pensiero che ottanta comuni, oltre a quelli che presumibilmente si aggiungeranno, possano coordinarsi per raggiungere lo stesso risultato. All’ ora X, si spengano i motori. Sembra quasi che una super-chiave d’ accensione possa spegnere il grande Nord (dirlo a Umberto Bossi o a Roberto Maroni sembra inutile, perché a occhio il leghista celodurista ama lo smog e l’ odore del fumo del tubo di scarico: «Questi disgraziati fanno fallire Copenaghen, i trattati, il riscaldamento globale contro il riscaldamento centrale, e poi vogliono attribuire tutte le colpe a noi»). Potrebbe accadere che tutti gli ottanta comuni e più spengano il motore nello stesso momento. Sarebbe il trionfo dell’ italianità, un numero al miglior Bertolaso, un exploit simile alla cerimonia d’ apertura delle Olimpiadi. Fuori dalle boutade: bisognerebbe convincersi che l’ impatto ambientale delle automobili merita attenzione. Ed è curioso che pochissimi accettino l’ idea del ricorso al blocco delle auto. A parole, l’ italiano che fuma tutto contento vicino allo scappamento è un ambientalista convinto. Nei fatti, cerca spiegazioni enciclopediche, tratte anche da Wikipedia, per trovare giustificazioni alla propria riluttanza verso quello che giudica un vero anti-automobilismo. Soltanto la pubblicità televisiva, con le vetture che compiono improbabili esercizi di equilibrismo, e la voce cavernosa sullo sfondo scandisce «Wir leben Autos», può costituire un palliativo. Ma sono pannicelli caldi: e a che cosa servono i pannicelli caldi quando tu hai il "Klima" incorporato?

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