gli articoli L'Espresso/

Così non è Serio

04/03/2010
TELEVISIONE

Doveva essere il Festival delle zie, e con la "zia" Antonella Clerici e i suoi anziani vestiti ci siamo andati vicini. Complimenti: raccolto tutto il pubblico anziano, femminile e meridionale. Ma quando si è profilata il quasi successo antireferendario del principe Emanuele Filiberto in compagnia del paggio Pupo, qualcuno ha sentito una scintilla scoccare nel cervello. Perché la canzone del principe ereditario Emanuele Filiberto e del collare dell’Annunziata Pupo (il collare dell’Annunziata è di diritto cugino del re), la canzone, si diceva è stata scritta dal maestro Renato Serio. Bella forza, dirànno i soliti. Il maestro Serio può scrivere ciò che vuole. Non è mica colpa sua se poi gli appiccicano le parole del principe Emanuele Filiberto, per la formidabile canzone "Italia ti amo", premiata dal televoto fin quasi alla vittoria. Eh no, cari amici, il nesso c’è. Perché il maestro Serio è l’autore, nel 1994, dell’inno di Forza Italia: «E Forza Italia, è tempo di credere, dai Forza Italia, che siamo tantissimi». Coincidenza eccezionale? Bastasse questa: nel 1997 il puntuale Serio ha scritto anche la musica per l’inno dei giovani di Forza Italia, "Azzurra libertà": «Dammi la mano dai… e canta insieme a me, il cielo è dentro noi azzurro più che mai…». Quasi quasi, con i nostalgici, anziché la generica "Italia amore mio" conveniva proporre la musica della Marcia reale ("Evviva il re, evviva il re, evviva il re! Chinate o reggimenti le bandiere al nostro re, la gloria e la fortuna dell’Italia con lui è"), ma non si può avere tutto dalla vita; e non c’è da stupirsi se poi, in mancanza di meglio, gli orchestrali ti strappano in faccia lo spartito. Peccato comunque che il compositore d’Italia non abbia vinto il festival.

Facebook Twitter Google Email Email